Il giardino delle vergini suicide è il film che segna il debutto alla regia di Sofia Coppola, a cui seguiranno poi Lost in Translation (2003) e Marie Antoinette (2006). Scritto e diretto da Coppola, il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo d’esordio dello scrittore americano Jeffrey Eugenides. Il film è stato girato nel 1998 a Toronto, in Canada, ma la storia è ambientata negli anni Settanta, in una tranquilla periferia americana. L’opera esplora temi complessi come la repressione, l'isolamento, la giovinezza e la disperazione attraverso un’atmosfera malinconica e sognante: il tutto è sottolineato dalla colonna sonora originale realizzata dagli AIR, celebre duo francese di musica elettronica. Il film - co-prodotto da Francis Ford Coppola, padre della regista - segna la prima collaborazione tra Sofia Coppola e l’attrice Kirsten Dunst, all’epoca solo sedicenne. L’attrice nel film interpreta la ribelle Lux Lisbon. Il resto del cast include James Woods e Kathleen Turner (nel ruolo dei severi genitori Lisbon), Josh Hartnett, Scott Glenn e Danny DeVito. Il film è stato presentato al Festival di Cannes 1999, ricevendo numerose candidature e premi, oltre il plauso della critica e diventando un cult cinematografico.
Introduce il film: IVAN PELIZZARI
Soggetto: dall’omonimo romanzo di Jeffrey Eugenides (romanzo). Sceneggiatura: Sofia Coppola. Fotografia: Edward Lachman. Montaggio: Melissa Kent, James Lyons. Musiche: AIR. Interpreti: James Woods (Ronald Lisbon), Kathleen Turner (Mrs. Lisbon), Kirsten Dunst (Lux Lisbon), Josh Hartnett (Trip Fontaine giovane), Michael Paré (Trip Fontaine adulto). Scott Glenn (padre Moody). Danny DeVito (Dr. E. M. Horniker). A. J. Cook (Mary Lisbon). Produzione: Francis Ford Coppola, Julie Costanzo, Chris Hanley, Dan Halsted per Paramount Classics. Durata: 97’
Restauro 4K realizzato da Criterion, approvato da Sofia Coppola e supervisionato dal direttore della fotografia Ed Lachman.
A ventisette anni Sofia Coppola legge il romanzo di Jeffrey Eugenides, ne ricava una sceneggiatura e la sottopone alla Muse Productions, che ha opzionato i diritti del libro. Papà Francis interviene offrendo il sostanzioso sostegno della American Zoetrope e Sofia può girare in serena indipendenza. Il film piacerà alla critica, piacerà al pubblico, piacerà a Eugenides. La storia è quella di cinque sorelle che si tolgono la vita in un inspiegabile e silenzioso suicidio collettivo, sullo sfondo d'una famiglia debole e oppressiva, di un'America anni Settanta i cui contorni sfumano in una luce lievemente abbacinata; Sofia Coppola comincia a tracciare qui la sua mappa della prima giovinezza femminile, che osserverà sempre come un paesaggio familiare e straniero.