Amata, di Elisa Amoruso, sarà al cinema Araldo da venerdì 17 ottobre. Interpretato da Miriam Leone, Stefano Accorsi, Tecla Insolia, racconta due vite che si sfiorano senza incontrarsi, legate da fili invisibili e scelte capaci di cambiare un destino. Con uno sguardo intimo, sensuale e profondamente umano, il film esplora, attraverso il corpo e l’anima delle sue protagoniste, cosa significa scegliere. E amare. Nunzia è una giovane studentessa fuori sede, schiacciata dal peso di una gravidanza segreta e non desiderata. In una realtà che la isola, si confronta con una decisione profonda e lacerante: custodire o rinunciare. Altrove, Maddalena e Luca abitano il vuoto lasciato da ciò che non arriva. Dopo un lungo percorso, una possibilità si affaccia nelle loro vite: delicata, luminosa, carica di attese. AMATA è la storia incrociata di due donne, fragilità combattenti e potenti, che raccontano l’amore, la libertà e la maternità in molte delle sue forme. E di una terza donna, Margherita, la bambina, sospesa tra mondi diversi, portatrice silenziosa di un legame che unisce, senza che nessuno lo sappia.
Il film Amata nasce da un fatto realmente accaduto a Milano: un neonato lasciato in una “culla per la vita”, accompagnato da una lettera struggente. Quell’episodio ha acceso un dibattito profondo sulla maternità, sulla libertà delle donne e sul diritto al silenzio. Da qui la volontà di dare voce a due storie speculari: «Sono due volti della stessa medaglia: chi può ma non vuole, chi vuole ma non può», afferma Amoruso.
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2025