Il romanzo di Agatha Christie è stato scritto nel 1934, nella stanza 441 vista Bosforo del Père Palais di Istanbul, all'epoca chiamato "l'albergo delle spie". E ancora oggi, dopo oltre 80 anni, il suo meccanismo ad orologeria e la sequela di sospettati nella carrozza Istanbul-Calais dell'Orient Express continuano ad intrappolare il lettore o lo spettatore, anche se già sa chi sia l'assassino. Difficile infatti, in tempi di Google e spoiler incontrollabili, che si riesca a mantenere l'effetto sorpresa, ma non è certo questo a preoccupare Branagh. E chissà che tra le ragioni di questo remake non ci sia anche la voglia di introdurre qualche cambiamento inatteso al consolidato plot e mescolare un po' le carte.
A caratterizzare le varie edizioni di un giallo corale come Assassinio sull'Orient Express è la presenza di un cast sontuoso di sospetti "eccellenti". Ai Sean Connery, Ingrid Bergman, Anthony Perkins e Vanessa Redgrave del '74 rispondono Johnny Depp, Penelope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Michelle Pfeiffer della versione 2017. Per citare solo alcuni degli attori che saliranno a bordo del leggendario Orient Express, il lussuoso convoglio che collegava Parigi a Costantinopoli, reso celebre dal romanzo a puntate di Agatha Christie. Ognuno di questi divi, tra i quali abbondano i passeggeri nobili e facoltosi, è un potenziale sospettato in uno degli omicidi più celebri della storia della letteratura. Dirige il tutto, nei panni del celeberrimo ispettore Hercule Poirot, il bravissimo Kenneth Branagh.