IO PARTIGIANA - Nella prima parte della serata verranno proiettati spezzoni di interviste relative al periodo della resistenza e letture di brani dal libro IO PARTIGIANA
NON SI PUO’ VIVERE SENZA UNA GIACCHETTA LILLA di Novella Benedetti, Chiara Orempuller, Valentina Lovato – Italia 2016 – durata 52’ (Documentario)
Spesso si invidia l’apparente, inspiegabile energia di alcune persone più anziane. Qualcosa di misterioso che le porta a scattare come molle nonostante la natura le rallenti necessariamente. «Ne hanno passate tante», è la solita giustificazione. Lidia Menapace lei sì, ne ha passate tante, e ne ha fatte passare tante un po’ a tutti, in particolare agli uomini. Lidia è un eruzione vulcanica. La sua lava ….. scatena qualcosa nello spettatore che si fa strada nella complessità della sua vita. Vita che si destreggia tra la lotta partigiana a Novara, politica attiva, comizi, conferenze, manifestazioni femministe nelle quali lei è sempre stata la figura di spicco. Questa grandissima donna, figlia di un illuminismo quasi incosciente («I miei genitori non avevano studiato l’illuminismo, ma vivevano all’insegna della ragione»), colpisce a fondo per la sua abilità di trasmettere contenuti importanti con la giusta semplicità ed ironia. Perché è proprio il “principio” della frivolezza che l’ha salvata spesso nella sua vita. Ed è quella che conferisce il titolo al docu-film: Non si può vivere senza una giacchetta lilla fa riferimento a un’affermazione di Rosa Luxemburg, quando stava in prigione, che con quella sfrontatezza di cui si è poi fatta carico Lidia, ha richiesto che le venisse comprata questa giacca lilla, come se non fosse possibile viverne senza. Questo spirito ironico e trasparente, senza nodi, è il filo rosso della vita di Lidia Menapace. Per portarne un esempio, straripando dagli argini dei canoni linguistici imposti dalla storia, e quasi facendo loro il verso, Lidia sottolinea la sua libertà sconfinata dicendosi promotrice di una «via alcolica al socialismo», sventolando sorridente una foto con un calice in mano. (Silvia Ciceri – Bibazz)

