Sul finire della prima guerra mondiale, la "divina" Eleonora Duse è una star del teatro che manca dalle scene da quasi un decennio. La fine del conflitto e un ritrovato stato di salute, oltre alle difficoltà economiche, la spingono a rimettersi in gioco recitando Ibsen assieme alla sua troupe. Ma il mondo sta cambiando, per le strade le camicie nere picchiano, e l'orrore della guerra deve ancora essere metabolizzato. Spinta dalle parole di Sarah Bernhardt, la Duse prova allora a intercettare il nuovo che avanza affidandosi a Giacomino, aspirante autore senza esperienza. Lo spettacolo è un fallimento e metterà in crisi l'attrice, che tornerà ad avvicinarsi al "suo" D'Annunzio mentre la figlia Enrichetta continua a sentirsi trascurata da una madre che si consacra all'arte e alla recitazione.
Pietro Marcello torna dopo la parentesi delicatamente fiabesca de Le vele scarlatte con un ritratto immaginato e finale della leggendaria Eleonora Duse, riprendendo il filo del dialogo con l'acclamato Martin Eden.La Duse di Valeria Bruni Tedeschi è una forza spiritata che non vuole arrendersi all'obsolescenza, "donna del mare" ibseniana in un mondo ancora gravato dalle ferite molto terrene della guerra.
Anche Martin Eden del resto era uomo del mare, e dalla relazione tra un film e l'altro Marcello può trarre uno studio per contrasti sul Novecento italiano, periodo che evidentemente gli sta a cuore: Napoli da una parte, Venezia dall'altra, e soprattutto il passaggio da un'epopea di costruzione del sé, in perenne divenire, alla tragedia di chi pur nella grandezza è già stata ciò che è stata, e non sembra in grado di intercettare il futuro. (MyMovies)
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA