Una Battaglia dopo l'Altra, il film diretto Paul Thomas Anderson, continua al VIP di Novara fino a lunedì 6 ottobre. Segue la storia di un gruppo di ex rivoluzionari americani costretti a riunirsi quando il passato torna sotto forma di una minaccia terribile.
Sono trascorsi sedici anni da quando Bob Ferguson (Leonardo DiCaprio), un tempo figura carismatica e idealista del collettivo libertario French 75, ha abbandonato la lotta armata per rifugiarsi in una vita marginale e solitaria. Oggi Bob è un uomo stanco, con i capelli lunghi, i baffi a manubrio, un'anima segnata dai rimpianti e un'esistenza offuscata dalle dipendenze. Al suo fianco c'è Perfidia (Teyana Taylor), compagna tenace, attivista per i diritti civili, e la loro figlia adolescente, Wilma, nata da un amore che ha sfidato convenzioni e pregiudizi. Ma la fragile pace conquistata a fatica viene infranta quando ricompare un volto familiare e terrificante. È il colonnello Steven J. Lockjaw (Sean Penn), un fanatico nazionalista e suprematista bianco, un tempo nemico giurato della French 75, ora a capo di una violenta milizia armata. Per Lockjaw, l’unione interrazziale di Bob e Perfidia rappresenta una minaccia ideologica, e la giovane Wilma diventa un bersaglio da eliminare...Quando Wilma viene rapita, Bob è costretto a fare ciò che aveva giurato di non fare mai più: tornare in battaglia.
"Paul Thomas Anderson firma l'ennesimo, grandissimo film: libero e disordinato come Vizio di forma (c'è sempre Pynchon alla base), tagliente e spietato come Il filo nascosto, caldo e pieno di sentimento come Licorice Pizza. In Una battaglia dopo l'altra Anderson parte da Pynchon per poi fare la sua cosa, andare per la sua strada, inseguire la sua idea. Di quel capolavoro del postmodernismo letterario, oltre alle bozze dei personaggi principali, rimane soprattutto la stratificazione, la sovrabbondanza, la voglia di mescolare carte e livelli.
Mescola la farsa, la commedia, l'azione (e che azione!), il thriller, la satira politica, la denuncia, il dramma (quasi mélo). Alla fine della fiera, è un film sulla sconfitta di una generazione (da qualunque lato questa generazione abbia combattuto le sue battaglie), sulla paternità, sul fare della generazione nuova qualcosa di migliore, più coraggioso, più stabile. Della nostra epoca Anderson rifiuta e deride il tratto più idiota di tutti: quello per cui le cose debbano essere sempre chiare, semplici, binarie, prive di sfumature. Niente è chiaro, semplice, banale, ideologico, privo di chiaroscuri e contraddizioni, in Una battaglia dopo l’altra. Ce ne fossero di più, di film e di pensieri di questo genere, di questa portata, di questa intelligenza, di questo splendore visivo e sonoro." (Federico Gironi - Coming Soon)